La procedura riguarda i servizi dell’area minori e, nello specifico, il servizio educativo minori, il servizio pedagogico territoriale, lo spazio neutro ed il servizio affidi e di prossimità familiare.
I servizi dovranno svolgersi nel pieno rispetto della normativa nazionale e regionale in materia, richiamando in particolare:
- Codice Civile – Libro Primo “Delle persone e della famiglia”
- Legge n. 184/83 “Disciplina dell'adozione e dell'affidamento dei minori” Che prevede che il minore temporaneamente privo di un ambiente familiare idoneo può essere affidato ad un'altra famiglia, possibilmente con figli minori, o ad una persona singola, o ad una comunità di tipo familiare, al fine di assicurargli il mantenimento, l'educazione e l'istruzione”;
- Legge n. 149/2001 “Adozione Affidamento familiare - Modifiche alla legge 4 maggio 1983, n. 184, recante «Disciplina dell’adozione e dell’affidamento dei minori», nonché al titolo VIII del libro primo del Codice civile
- Legge n. 328 del 8 novembre 2000: “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”
- Legge Regionale 6 dicembre 1999, n. 23 “Politiche regionali per la famiglia” che indica, tra le finalità perseguite, quella di promuovere le attività di tutela, assistenza e consulenza a sostegno dei minori privi dell’assistenza dei genitori o sottoposti a maltrattamenti, abusi e abbandoni (Regione Lombardia);
- Legge Regionale 14 dicembre 2004, n. 34 “Politiche regionali per i minori” (Regione Lombardia);
- Legge Regionale 2 marzo 2008, n. 3 “Governo della rete degli interventi e dei servizi alla persona in ambito sociale e socio sanitario” (Regione Lombardia);
- Linee Guida Regione Lombardia 2011 e le Linee di Indirizzo Nazionali “L’intervento con bambini e famiglie in situazioni di vulnerabilità 2017”
I servizi afferiscono all’area minori e famiglia e proprio per questo non possono prescindere da una riflessione teorico-metodologica sui contesti nei quali si declinano le loro azioni.
Inoltre, il periodo di emergenza sanitaria impone ancora di più l’assunzione di un’ottica di comunità che deve caratterizzare tutti i servizi del presente capitolato seppur nel rispetto delle specificità degli stessi.
I servizi in oggetto devono altresì definire la propria operatività nei contesti ordinari e nei contesti allargati, uscendo “dai propri servizi” per lavorare con e nella comunità di riferimento.
La progettazione e gestione dei servizi deve tenere conto quindi degli elementi peculiari dello sviluppo di comunità, della capacitazione dei territori e della promozione di risorse del contesto formale e informale nonché delle reti in esso attivabili.
La cornice teorico-metodologica di riferimento deve essere curata anche attraverso dispositivi ben definiti, luoghi e strumenti di governance e di coordinamento che i soggetti gestori si impegnano a garantire al fine di costruire un modello di riferimento e le connessioni e integrazioni opportune tra i diversi servizi e nella relazione con la Stazione Appaltante.
Si sottolinea ulteriormente l’accento sull’unicità dell’area di appartenenza dei quattro servizi che di seguito vengono meglio descritti: si intende perseguire in linea generale il superamento dell’attuale suddivisione tra i servizi a favore di una nuova articolazione finalizzata a una maggiore integrazione degli interventi, sia da un punto di vista metodologico sia da un punto di vista operativo – gestionale.